Gestione Separata: ora valgono i contributi all'estero
Totalizzazione in regime internazionale dei periodi esteri con quelli in Gestione separata: ora è possibile!
Con una recente circolare, l’INPS ha annunciato un cambio di atteggiamento importante nell’interpretazione della norma che, fino ad oggi, non permetteva di valorizzare i periodi esteri ai lavoratori che in Italia hanno contributi unicamente nella Gestione Separata.
Che cos’è la Gestione Separata?
Istituita nel 1995, la Gestione Separata è un fondo pensionistico che garantisce la tutela previdenziale ad alcune categorie di lavoratori che rischiavano di esserne esclusi: in primo luogo i lavoratori autonomi e i liberi professionisti senza una loro specifica cassa.
Com’è funzionato fin qui?
Fino ad oggi l’atteggiamento dell’INPS verso i lavoratori e le lavoratrici con contribuzione in Italia limitata alla gestione separata era quella di non tener conto dei periodi contributivi all’estero. Pertanto, sebbene in presenza di periodi contributivi in paesi convenzionati con l’Italia, questi lavoratori-lavoratrici erano tenute a maturare i requisiti pensionistici contando unicamente su quanto versato nella Gestione Separata, senza dunque poter far valere i periodi di contribuzione all’estero. Questo atteggiamento, come facilmente immaginabile, ha reso negli anni più difficile a questa categoria di lavoratori/lavoratrici l’accesso al diritto pensionistico in Italia.
Cosa dice la nuova circolare dell’INPS?
Questa circolare dell’INPS (n. 22 del 2025) ritorna sull’argomento modificando l’interpretazione della norma ed andando a rimuovere le limitazioni al diritto pensionistico. D’ora in poi, le lavoratrici ed i lavoratori che in Italia hanno contributi unicamente nella gestione separata potranno valorizzare gli anni di contribuzione in Paesi UE/SEE, o comunque convenzionati in materia previdenziale con l’Italia, purché non sovrapposti ad altri periodi, al fine della maturazione dei requisiti minimi per il pensionamento in Italia. Inoltre, esattamente come per le altre versioni, l’anno in cui sono stati versati i primi contributi darà diritto al tipo di calcolo dell’importo per la pensione.
Perché è importante parlarne?
Non è raro che si rivolgano ai nostri sportelli persone che si ritrovano nella casistica sopra esposta. Queste persone, che fino ad ora non hanno potuto accedere alla pensione italiana, potranno finalmente raggiungere il requisito contributivo minimo utilizzando i periodi esteri.
Nell’attesa che l’INPS elabori e dirami alle proprie Sedi le opportune istruzioni applicative, i nostri uffici stanno già studiando lo storico delle consulenze degli ultimi anni per individuare e contattare quelle persone che, in virtù di questa novità, potrebbero finalmente accedere al diritto pensionistico.
Invitiamo i lettori e le lettrici che dovessero identificarsi in questa situazione a prendere contatto con la sede del Patronato ACLI Svizzera più vicina.
Pubblicato sul numero di febbraio 2025 de’ Il Corriere dell’Italianità.
Ufficio Comunicazione e Stampa, Patronato ACLI Svizzera.