Le ACLI Svizzera condannano fermamente la brutale aggressione in atto in Ucraina e chiedono il ripristino dello stato di diritto
In occasione del Consiglio nazionale delle ACLI Svizzera e della Conferenza dei Presidenti dei Circoli ACLI della Svizzera, riunitisi a Schlieren sabato 5 marzo 2022, i dirigenti delle ACLI Svizzera a tutti i livelli hanno condannato fermamente l’aggressione militare russa in corso.
Il futuro è sempre più incerto e come ACLI siamo sgomenti per le ingiustificate distruzioni e le gravi perdite di vite umane e restiamo vicini alle persone e alle famiglie in Ucraina sotto attacco, stringendoci forte ai nostri amici del Patronato ACLI lì presenti e attive da tempo.
La nostra sede centrale a Roma si sta adoperando per dare voce alla pace lavorando in rete con altre organizzazioni. Anche noi in Svizzera vogliamo contribuire fattivamente, aderendo alle iniziative messe in campo nelle diverse realtà in cui siamo presenti, aprendoci all’accoglienza e unendoci a tutte le preghiere, le manifestazioni, i cortei che chiedono la pace e che ritengono che la pace esista solo nella giustizia senza ambiguità alcuna nel distinguere torti e ragioni, oppressi ed oppressori, aggrediti ed aggressori.
La scelta per la pace non può far dimenticare che in questo momento la Federazione Russa svolge il ruolo dell’aggressore, attentando all’integrità territoriale e alla libertà di un Paese confinante e indipendente. Esortiamo tutti gli interlocutori, per primo il Governo russo, ad abbandonare immediatamente il piano del confronto armato e a tornare a quello delle trattative diplomatiche, avendo come unico bene da tutelare la libertà e il benessere dei popoli.
I Presidenti dei Circoli ACLI della Svizzera, partecipando alla campagna #AcliForPeace, hanno ricevuto una bandiera della pace con l’invito ad esporla all’entrata della propria sede, invitati a mobilitarsi in azioni di solidarietà nelle zone in cui si trovano ad operare.
Associazioni Cristiane Lavoratori Internazionali – www.acli.ch