La Svizzera abolisce il valore locativo
In occasione del referendum popolare del 28 settembre scorso, il popolo svizzero
ha votato a favore dell’introduzione di un’imposta sulle abitazioni secondarie e, di rimbalzo, dell’abolizione del valore locativo (la modifica della tassazione degli immobili residenziali era infatti legata all’imposta sulle abitazioni secondarie).
Il valore locativo, esistente in Svizzera da più di un secolo, rappresenta un reddito fittizio calcolato sulla base dell’importo che si potrebbe ricavare qualora l’immobile fosse fittato. I proprietari di abitazioni devono quindi pagare l’imposta su tale reddito, che si aggiunge a quello proveniente dall’attività lucrativa e/o dalla previdenza.
Secondo il Tribunale federale, il valore locativo deve ammontare ad almeno il 60% e non può superare il 70% dell’affitto di mercato. La cifra viene stabilita dalle autorità fiscali cantonali. Inoltre, i cantoni sono liberi di decidere come calcolare il valore locativo.
Sulla base di quello che sarà il nuovo sistema di tassazione degli immobili, i proprietari di abitazioni si troveranno di fronte a diverse novità. Quella principale è che non ci sarà più il valore locativo per le abitazioni primarie e secondarie ad uso proprio. Ma la nuova riforma prevede allo stesso tempo la soppressione di quasi tutte le deduzioni concesse finora, ad esempio gli interessi passivi, i costi di manutenzione, le spese per il miglioramento energetico dell’abitazione.
È tuttavia prevista un’eccezione per le persone che acquistano per la prima volta un immobile in Svizzera da utilizzare come abitazione primaria, che beneficeranno di una deduzione, di durata e ammontare limitati, per gli interessi su debiti.
Senza la tassazione del valore locativo, i cantoni di montagna e quelli turistici con un’elevata presenza di abitazioni secondarie rischiano di subire ingenti perdite di entrate; per questo motivo, hanno la possibilità di introdurre una nuova imposta sulle abitazioni secondarie al fine di compensare le perdite.
Questa nuova riforma è stata giudicata da molti come un grande successo e come una garanzia di equità fiscale per i proprietari di abitazioni. Al contrario, essa rappresenterebbe una sconfitta per chi abita in affitto e per la classe media.
La Svizzera è uno dei pochi Paesi in cui le proprietarie e i proprietari pagano l’imposta sugli appartamenti o sulle case in cui abitano, ma ciò è destinato dunque a cambiare.
Il 57,7% dell’elettorato e la maggioranza dei Cantoni hanno accolto la riforma voluta da Governo e Parlamento, ponendo fine ad un contesto in cui le persone proprietarie di immobili devono pagare per le abitazioni che occupano.
Lo scrutinio ha anche rilevato una chiara spaccatura tra i Cantoni della Svizzera tedesca, quasi tutti favorevoli all’abolizione del valore locativo, e quelli della Svizzera francese, dove circa sei elettori su dieci si erano opposti. Il tasso di partecipazione a livello nazionale è stato del 49,5%.
Infine, per quanto riguarda l’entrata in vigore della nuova riforma, dovrebbe essere non prima del 2028.
Nei prossimi mesi sarà nostra cura darvi ulteriori informazioni in merito a questa importante novità di carattere fiscale.
Pubblicato in ottobre 2025 sul giornale COMUNITA’ della MCI di San Gallo



