Pensione anticipata in Italia: alcune vie d’uscita meno conosciute al pubblico
Spettabile Patronato ACLI, sono andato in AVS lo scorso anno e mi trovo in difficoltà economiche. Ho lavorato molti anni in Italia, circa 21, prima di spostarmi in Svizzera dove ho continuato la mia carriera per altri 19 anni. Da quando ho smesso di lavorare mi trovo in difficoltà: l’importo mensile della mia rendita di vecchiaia svizzera non mi permette di arrivare alla fine del mese e sto intaccando i miei pochi risparmi. So che per la pensione italiana devo attendere i 67 anni d’età, ma in queste condizioni non so come arrivare all’anno prossimo! Non ci sono altre possibilità?
Cordiali saluti, Vincenzo.
Buongiorno Vincenzo,
La ringraziamo per questo quesito che ci permette di approfondire l’argomento delle Pensioni Anticipate in Italia, che abbiamo cominciato a trattare nell’edizione di aprile. Come al solito, il consiglio è di recarsi nei nostri uffici per una verifica assicurativa a 360 gradi.
Infatti, dare una risposta senza avere davanti l’estratto contributivo è azzardato, e non vorrei darle false speranze. Tuttavia una soluzione di pensionamento anticipato potrebbe esserci se raggiunge effettivamente i 38-39 anni di contribuzione tra Italia e Svizzera.
Nel 2019 il Governo aveva implementato una misura di pensionamento anticipato in deroga ai requisiti ordinari (i.e. 42 anni e 10 mesi di contribuzione). La misura, oggetto di accese discussioni politiche, è il sistema Quota 100, in cui si riassumevano dei requisiti specifici (38 anni di contribuzione, 62 d’età). Questo sistema di accesso al pensionamento anticipato è stato successivamente superato dal Quota 102 (con 64 anni d’età, 38 di contribuzione) e successivamente dal primo Quota 103 (62 anni d’età, 41 di contributi) modificato con l’attuale Quota 103, che prevede un calcolo dell’importo della pensione interamente nel sistema contributivo, che risulta più penalizzante.
L’evoluzione di questa particolare via d’accesso al pensionamento anticipato non ha fatto decadere le «versioni» precedenti, che restano in vigore purché i requisiti siano stati raggiunti entro una certa data.
Per esempio, se il lavoratore ha raggiunto i requisiti previsti dalla Quota 100 nel periodo che va dalla sua entrata in vigore al suo «superamento», in questo caso il 31 dicembre del 2021, potrà comunque beneficiarne per richiedere la pensione anticipata.
Nel suo caso, al 31 dicembre del 2021, a meno di 3 anni dal suo pensionamento in Svizzera, quindi dopo il compimento del 62mo anno d’età, potrebbe aver raggiunto i 38 anni di contribuzione totale, sommando i periodi italiani (che però vanno verificati) e quelli svizzeri (anch’essi beninteso da verificare). Per completezza d’informazione, i requisiti per l’accesso alla pensione con Quota 102 andavano raggiunti entro l’anno 2022, mentre Quota 103 è stata istituita in via sperimentale nel 2023 e rimarrà attiva, salvo proroghe, fino alla fine di quest’anno. Un cordiale saluto.
Pubblicato sul numero di luglio 2025 del CORRIERE DELL’ITALIANITA‘.